lo dice la ricerca che vi racconto qui
Chi non racconta mai bugie, alzi la mano! Da grandi la bugia non è tollerabile (se non realmente a fin di bene) ma da piccoli? Ho scoperto che in Canada ,alla Toronto University , è stata fatta una ricerca, guidata dal Dr Lee , che ha stabilito che chi dice bugie da piccolo..avrà più probabilità di avere successo nella vita!
Lo studio si è svolto così : i ricercatori hanno osservato il comportamento di 1200 bambini-ragazzini di età compresa tra i due e i diciassette anni.
Ogni ragazzino è stato lasciato solo in una stanza con un giocattolo alle spalle e gli è stato chiesto di non girarsi assolutamente a guardarlo (!!!!)
Nella stanza è stata posizionata una telecamera nascosta quindi, quando i ricercatori hanno chiesto ad ognuno di loro se si era voltato..è stato facilissimo smascherare chi raccontava la bugia!
Ne è emerso che già a due anni i più furbetti (pari al 20% del campione) iniziano a raccontare frottole, mentre a quattro ben il 90% ha preso questo vizietto. Il boom si ha alle soglie dell’adolescenza: a dodici anni infatti si è dei veri pinocchietti!
Ma sapete cosa si mette in moto nel cervello quando si elabora una bugia? Bisogna fare in modo che sia credibile, bisogna ricordare a chi la si è detta (e come!) per non essere scoperti! Ci vuole quindi una certa abilità che può essere interpretata come il segnale di uno sviluppo cognitivo che sta andando benissimo! Secondo questo studio, chi dice le bugie da adolescente ha già in mano tutti gli strumenti per via dell’età e dell’esperienza..chi invece inizia prestissimo..bhé è un piccolo genio!
Ed essendo già sveglio, dovrebbe avere meno difficoltà ad imporsi nel percorso della vita!
Per ora Pietro è ancora piccolino, ma con questo nuovo punto di vista so che saprò guardare alle bugiein modo diverso! Di certo gli insegnerò a non dirle ( o almeno ci proverò!) ma se lui dovesse stupirmi con abilità intellettive speciali..sorriderò tra me e me pensando alla ricerca del Dr Lee.
Lo studio si è svolto così : i ricercatori hanno osservato il comportamento di 1200 bambini-ragazzini di età compresa tra i due e i diciassette anni.
Ogni ragazzino è stato lasciato solo in una stanza con un giocattolo alle spalle e gli è stato chiesto di non girarsi assolutamente a guardarlo (!!!!)
Nella stanza è stata posizionata una telecamera nascosta quindi, quando i ricercatori hanno chiesto ad ognuno di loro se si era voltato..è stato facilissimo smascherare chi raccontava la bugia!
Ne è emerso che già a due anni i più furbetti (pari al 20% del campione) iniziano a raccontare frottole, mentre a quattro ben il 90% ha preso questo vizietto. Il boom si ha alle soglie dell’adolescenza: a dodici anni infatti si è dei veri pinocchietti!
Ma sapete cosa si mette in moto nel cervello quando si elabora una bugia? Bisogna fare in modo che sia credibile, bisogna ricordare a chi la si è detta (e come!) per non essere scoperti! Ci vuole quindi una certa abilità che può essere interpretata come il segnale di uno sviluppo cognitivo che sta andando benissimo! Secondo questo studio, chi dice le bugie da adolescente ha già in mano tutti gli strumenti per via dell’età e dell’esperienza..chi invece inizia prestissimo..bhé è un piccolo genio!
Ed essendo già sveglio, dovrebbe avere meno difficoltà ad imporsi nel percorso della vita!
Per ora Pietro è ancora piccolino, ma con questo nuovo punto di vista so che saprò guardare alle bugiein modo diverso! Di certo gli insegnerò a non dirle ( o almeno ci proverò!) ma se lui dovesse stupirmi con abilità intellettive speciali..sorriderò tra me e me pensando alla ricerca del Dr Lee.