Col ciuccio i bambini si abituano a non parlare. Consigli per l’uso ed un trucco per “smettere” di usarlo
Per molti bambini è un compagno consolatorio soprattutto durante i primi mesi di vita. Per addormentarsi, tranquillizzarsi ma anche per superare momenti di difficoltà come le colichette.. (Pietro ed io ne sappiamo qualcosa…) il ciuccio diventa un “amico fedele e necessario” che li aiuta nelle loro piccole grandi criticità.
Anche il ciuccio pero’ è uno strumento da usare con buon senso, come mi ha ben spiegato la Dottoressa Federica Zanetto, la pediatra di Pietro, a cui ho chiesto consiglio. Ecco cosa ho scoperto!
Intanto già dai primi mesi di vita , se serve per far prendere sonno al bambino, una volta che il piccolo si è addormentato, va tolto delicatamente e non va assolutamente lasciato in bocca tutta la notte.Questo per evitare il nascere, col tempo, di una vera e propria dipendenza oltre all’insorgere di alterazioni nella conformazione del palato nei bambini che hanno superato l’anno.
Dopo l’anno, se viene utilizzato affinché smetta di piangere, sarebbe meglio provare a trovare altri metodi per esempio distogliendo la sua attenzione. Molte mamme invece, inconsapevolmente, ricorrono immediatamente al ciuccio ed è anche da questi comportamenti che possono crearsi abitudini che col tempo potrebbero generare la famosa “dipendenza” di cui parlavamo prima!
Anche la conformazione del palato può risentirne. I bambini sono in continua trasformazione e di certo un ciuccio sempre in bocca non aiuta. Ma non è solo una questione di palato : dopo il primo anno un assiduo uso può diventare problematico anche per il linguaggio. Infatti un bambino col ciuccio sempre in bocca non sarà nè stimolato nè agevolato nel fare i suoi tentativi con le prime paroline e le loro combinazioni .. Insomma, col ciuccio i bimbi si abituano a non parlare.
Da quello che ho capito, visto che ad un certo punto va abbandonato..meglio prima che dopo!
Ma come fare? La Dottoressa Zanetto non ha dubbi! Consiglia a tutti un libro che ha trovato molto efficace coi piccoli pazienti del suo ambulatorio : “Il ciuccio di Nina” di Christina Naumann-Villemin . Un libro illustrato davvero divertente che cattura l’attenzione dei bambini sull’argomento e che dà in modo giocoso degli spunti alle mamme per aiutarle nell’ardua opera di allontanamento dal caro ciuccino!!
Anche il ciuccio pero’ è uno strumento da usare con buon senso, come mi ha ben spiegato la Dottoressa Federica Zanetto, la pediatra di Pietro, a cui ho chiesto consiglio. Ecco cosa ho scoperto!
Intanto già dai primi mesi di vita , se serve per far prendere sonno al bambino, una volta che il piccolo si è addormentato, va tolto delicatamente e non va assolutamente lasciato in bocca tutta la notte.Questo per evitare il nascere, col tempo, di una vera e propria dipendenza oltre all’insorgere di alterazioni nella conformazione del palato nei bambini che hanno superato l’anno.
Dopo l’anno, se viene utilizzato affinché smetta di piangere, sarebbe meglio provare a trovare altri metodi per esempio distogliendo la sua attenzione. Molte mamme invece, inconsapevolmente, ricorrono immediatamente al ciuccio ed è anche da questi comportamenti che possono crearsi abitudini che col tempo potrebbero generare la famosa “dipendenza” di cui parlavamo prima!
Anche la conformazione del palato può risentirne. I bambini sono in continua trasformazione e di certo un ciuccio sempre in bocca non aiuta. Ma non è solo una questione di palato : dopo il primo anno un assiduo uso può diventare problematico anche per il linguaggio. Infatti un bambino col ciuccio sempre in bocca non sarà nè stimolato nè agevolato nel fare i suoi tentativi con le prime paroline e le loro combinazioni .. Insomma, col ciuccio i bimbi si abituano a non parlare.
Da quello che ho capito, visto che ad un certo punto va abbandonato..meglio prima che dopo!
Ma come fare? La Dottoressa Zanetto non ha dubbi! Consiglia a tutti un libro che ha trovato molto efficace coi piccoli pazienti del suo ambulatorio : “Il ciuccio di Nina” di Christina Naumann-Villemin . Un libro illustrato davvero divertente che cattura l’attenzione dei bambini sull’argomento e che dà in modo giocoso degli spunti alle mamme per aiutarle nell’ardua opera di allontanamento dal caro ciuccino!!