Sentirsi esploratori in un giardino rigoglioso a caccia di fiori esotici. Uno scrigno di profumi,sapori,colori ed emozioni: andiamo a Sant’Andrea a scoprire…
Oggi vi porto nel versante occidentale dell’ Elba dove ho scoperto un luogo speciale : un giardino botanico unico nel suo genere. E’ stato una vera sorpresa! Non solo per il fascino cromatico ma soprattutto per la storia romantica che lo accompagna.
Ho chiacchierato a lungo con Cristiano Anselmi che mi ha parlato della tradizione, dell’evoluzione e della filosofia di accoglienza del suo albergo, che ospita il giardino botanico e che dal 1954 ad oggi ha fatto tanta strada ma non ha mai perso la sua semplice filosofia: essere un luogo fatto dalle persone per le persone.
Cristiano mi ha raccontato che negli anni 60, gli abitanti di Sant’Andrea, hanno scoperto l’accoglienza turistica e ben presto hanno abbandonato il lavoro rurale trasformando le case e le piccole aziende agricole in strutture alberghiere. Dapprima minute e spartane,negli anni sono divenute più grandi e confortevoli, proprio come è successo al “Cernia Isola Botanica” che, come vedete da questa foto, all’epoca si presentava così
e che oggi, pur mantenendo la sua struttura originaria , si è ampliato ed è diventato un esempio unico di hotel e giardino.
Ma la vicenda più appassionante,che dona una sfumatura romantica al già bellissimo contesto, è la storia del giardino.
Cristiano mi ha raccontato che fu sua nonna ad iniziare a raccogliere, durante ogni viaggio, semi di piante provenienti dal luogo che visitava. Ogni volta che tornava a casa, li sotterrava amorevolmente e attendeva di vedere se avrebbero attecchito.
La tradizione dei semi, fu adottata da tutta la famiglia che negli anni si trovò a popolare di nuova vegetazione la terra fertile del piccolo promontorio.
La posizione protetta e raccolta unita al clima favorevole e mite dell’Isola d’Elba ha favorito il rigoglioso fiorire di quei semi che oggi sono divenuti piante e fiori esotici che convivono assieme a quelli autoctoni dell’isola. Non è affatto inusuale vedere piante di banano
vicino a piante cariche di limoni, agrumi tipici di questo versante dell’isola.
Qui si può passeggiare ma anche tendere la mano per raccogliere ed assaggiare la frutta di stagione (quanti di voi lo possono fare abitualmente?!).
E’ stato bellissimo perdersi alla ricerca di dettagli ed angoli sempre diversi. Sotto la frescura delle piante, angoli dedicati al relax e alla lettura totalmente immersi nella natura.
Senza dimenticare il piacere di alzare gli occhi e vedere il mare non troppo lontano, col suo blu rassicurante che incornicia perfettamente l’idea di vacanza sull’ isola.
Pietro ed io ci siamo divertiti anche a trovare le tante installazioni d’arte nascoste tra le frasche: come i tuffatori dell’artista Mariano Fuga.
Non preoccupatevi, non vi perderete nei 10.000 mq di spazio verde! All’ ingresso vi verrà consegnata una cartina
e all’interno del giardino troverete ogni pianta munita di cartellino con nome e provenienza.
Dopo una bella passeggiata
e dopo aver camminato a piedi nudi nell’erba e aver preso un po’ di sole
ci siamo concessi il meritato pranzo al fresco: la brezza marina ed i colori stupefacenti
sono stati perfetti compagni di tavola mentre abbiamo gustato le prelibatezze dello chef. Il babbo di Cristiano cura amorevolmente l’orto: qui è normale mangiare piatti a KM meno di Zero! Le erbe aromatiche, la frutta e la verdura persino i fiori del giardino sono protagonisti di un’esperienza culinaria speciale e tradizionale dei sapori dell’isola.
L’isola botanica è aperta e visitabile ogni giorno e la famiglia Anselmi vi attende a braccia aperte per condividerla con voi.
Vi consiglio di fare un salto qui: una passeggiata mano nella mano, una gita con la famiglia ed un’esperienza sensoriale inaspettata.. il tutto con la piacevole sensazione di sentirsi a casa.
la mia borsa è di Acqua dell’Elba