lo sviluppo del linguaggio: quando e come
Che bello sentire Pietro che dice le prime parole! Con il suo vocino..ogni sillaba sembra ricoperta di zucchero filato! A noi grandi entusiasma osservare i progressi dei nostri piccoli..ci diverte e ci intenerisce vedere con quanto impegno si sforzino di ripetere quello che sentono..o di dare loro stessi un nome a qualcosa! Non bisogna dimenticarsi però che questa fase è di fondamentale importanza e non va presa sottogamba.
E’ proprio qui che si gettano le basi perché i nostri figli inizino un approccio all’apprendimento veloce e sicuro del vocabolario che li accompagnerà per tutta la vita. Mi sono sempre imposta con tutti : nonni, parenti, amici. A Pietro si parla “da grandi”. Cioè niente “baubau” “brumbrum” o “ciole” per dire sole! Solo sentendo le parole pronunciate in modo corretto il bambino può memorizzarle ed iniziare le sue prove di pronuncia!
E’ nostro compito parlare “bene” se vogliamo che loro imparino bene.
Certo, lentamente ed enfatizzando : magari “colorando” un po’ le espressioni e dando emozioni alle piccole frasi semplici che gli diciamo..ma comunque niente storpiature!
Durante la gravidanza ho letto diversi libri sull’argomento ed ho anche capito che non bisogna creare troppe aspettative: il bambino che percepisce che ci si aspetta troppo da lui..potrebbe scegliere di stare zitto. Per vergogna, paura di sbagliare o deludere le aspettative.
Non bisogna nemmeno bisogna “mortificare” i loro buffi tentativi : se sbaglia lasciarlo provare ma non interromperlo per correggerlo.
Non bisogna dimenticare che tutto ciò che a noi pare banale (come chiamare il latte, latte) per il bambino richiede uno sforzo intellettivo e verbale non indifferente.
Naturalezza e semplicità rispettando i suoi tempi, ecco cosa non dobbiamo mai dimenticare.
Alcuni parlottano già a due anni, altri sensibilmente più avanti. Come dicevo, ogni bambino ha davvero i suoi tempi e prima di preoccuparsi meglio confrontarsi con la pediatra che sa sempre cosa consigliare! Volete sapere quali paroline dice (per bene) Pietro a un anno e mezzo? Pi (è lui stesso!), Mamma, Babbo, Nonno, Nonna, Latte, Zio, Zia, Lampadario (!!) , Polpaccio (!!), Sopracciglia (!!) , Pesca, Albicocca, Mela, Pera, Biscotto, Coko (il nome del nostro cockerino) , Argo (il cane del vicino) , Ani (come chiamiamo mio fratello Andrea) , Ancora, Grosso , Goool, Palla, Latte, Nanna , No, Sì,Pappa e ovviamente…Cacca!!
Tutto il resto sono dei favolosi “rumorini” inventati!
E comunque.. visto che Pietro ha una mamma chiacchierina..son certa che gli manca poco per fare il suo primo discorsetto!!
E’ proprio qui che si gettano le basi perché i nostri figli inizino un approccio all’apprendimento veloce e sicuro del vocabolario che li accompagnerà per tutta la vita. Mi sono sempre imposta con tutti : nonni, parenti, amici. A Pietro si parla “da grandi”. Cioè niente “baubau” “brumbrum” o “ciole” per dire sole! Solo sentendo le parole pronunciate in modo corretto il bambino può memorizzarle ed iniziare le sue prove di pronuncia!
E’ nostro compito parlare “bene” se vogliamo che loro imparino bene.
Certo, lentamente ed enfatizzando : magari “colorando” un po’ le espressioni e dando emozioni alle piccole frasi semplici che gli diciamo..ma comunque niente storpiature!
Durante la gravidanza ho letto diversi libri sull’argomento ed ho anche capito che non bisogna creare troppe aspettative: il bambino che percepisce che ci si aspetta troppo da lui..potrebbe scegliere di stare zitto. Per vergogna, paura di sbagliare o deludere le aspettative.
Non bisogna nemmeno bisogna “mortificare” i loro buffi tentativi : se sbaglia lasciarlo provare ma non interromperlo per correggerlo.
Non bisogna dimenticare che tutto ciò che a noi pare banale (come chiamare il latte, latte) per il bambino richiede uno sforzo intellettivo e verbale non indifferente.
Naturalezza e semplicità rispettando i suoi tempi, ecco cosa non dobbiamo mai dimenticare.
Alcuni parlottano già a due anni, altri sensibilmente più avanti. Come dicevo, ogni bambino ha davvero i suoi tempi e prima di preoccuparsi meglio confrontarsi con la pediatra che sa sempre cosa consigliare! Volete sapere quali paroline dice (per bene) Pietro a un anno e mezzo? Pi (è lui stesso!), Mamma, Babbo, Nonno, Nonna, Latte, Zio, Zia, Lampadario (!!) , Polpaccio (!!), Sopracciglia (!!) , Pesca, Albicocca, Mela, Pera, Biscotto, Coko (il nome del nostro cockerino) , Argo (il cane del vicino) , Ani (come chiamiamo mio fratello Andrea) , Ancora, Grosso , Goool, Palla, Latte, Nanna , No, Sì,Pappa e ovviamente…Cacca!!
Tutto il resto sono dei favolosi “rumorini” inventati!
E comunque.. visto che Pietro ha una mamma chiacchierina..son certa che gli manca poco per fare il suo primo discorsetto!!